Tecnologia e coinvolgimento
Oltre alla tecnologia, nel determinare il contesto competitivo e nel differenziarsi in modo vincente, conterà una logica più complessa, fatta di story–telling, rapporti sociali, abitudini culturali, connessioni con corretti target di riferimento e di tendenza.
Centralità del Retail
Il Made in Italy, la manifattura dei beni buoni (food), belli (fashion-arredo), o complessi (meccanica di precisione, macchine utensili), necessita del terziario, del Retail in particolare, per potersi mantenere competitivo e ripartire dopo il lockdown originato dall’emergenza sanitaria.
In particolare per:
– supportare la produzione del valore, dal concepimento del prodotto alla sua comunicazione
– gestire il “punto vendita” come luogo di comunicazione e di esperienza vera e propria, oltre che di vendita
– riproporre lo “store” come manifesto del ritorno alla normalità
– fornire servizi di alto contenuto di conoscenza (i KIBS – knowledge intensive business service)
– collegare la produzione agli utilizzatori
Neutralità del “canale”
La fornitura di esperienze di shopping nitide e tangibili, on line e off line, diventerà sempre più strumento chiave, per migliorare e differenziare la proposta di valore del prodotto, del marchio e del servizio percepito.
Nel punto vendita fisico, un servizio di qualità superiore, la brand experience, l’innovazione, il coinvolgimento e lo story–telling, giustificheranno prezzi più elevati, perché differenzianti.
L’evoluzione dello shopping
Il nuovo target di riferimento per le attività di business e di shopping, destinate ad operare e svilupparsi nei prossimi decenni sono, come ormai certo, i Millennials, i “Digital Native”, le nuove generazioni nate tra l’inizio degli anni ‘80 e la fine degli anni ‘90 (1985 – 1999).
Chi sono i Millennials?
Il Target Clienti “core”
I Millennials in Italia, sono circa 9 milioni.
Lavorare sul loro customer target, significa avere a che fare con una generazione molto affine alle tecniche di comunicazione. Sono digitali, globali (ma interessati al mondo local) e iperconnessi. Il 97% di loro ha almeno un profilo personale su un social network: escludendo WhatsApp, che rimane la piattaforma di messaggistica più utilizzata, Facebook è ancora fondamentale, seguito da Instagram e Twitter.
Il Target Clienti “more”
La stessa strategia e sensibilità nel cogliere l’attenzione dei Millennials, va replicata verso altri segmenti di Clienti, che hanno scoperto pregi e difetti del “Retail “ on line.
Come sempre, dopo crisi economiche e sociali, i valori tipici di una categoria Clienti diventano trasversali a molte categorie: la salute innanzitutto (proprio come da proverbio), seguita da felicità, tempo libero, libertà e infine la possibilità di sicurezza economica grazie alla carriera lavorativa.
Variabili comuni
Da non sottovalutare sono anche alcune caratteristiche tipiche dei Millennials che si riflettono nelle abitudini di tutti i giorni: l’attenzione all’ambiente, la mobilità, l’apertura e il confronto verso altre culture, probabilmente favorito dalle politiche comunitarie adottate negli anni di studio di questa generazione.
Queste variabili, divengono trasversali e necessarie, all’interno della segmentazione dei Clienti, e delle loro esigenze nuove e vecchie.
Bisogni razionali e aspettative emotive, si sovrappongono.
I Millennials come “browser”
– Un Customer Target di riferimento
– Il principale “motore di ricerca” in rete:
– reattivo
– trend influencer
– dinamico
– duttile
– versatile
– economico
– Nessuna campagna promo pubblicitaria è più potente del loro “endorcement” , inteso come approvazione e appoggio
– Non dimentichiamo che è fondamentale:
– il loro rispetto
– l’ascolto delle loro opinioni
– il loro engagement
I nuovi 3 steps del Retail
- Connect
- Engage
- Inspire
Il nuovo Store Concept
Il negozio non dovrà dimenticare gli altri Customer Target, sia quelli tradizionali, Baby Boomers e X Generation, sia quelli ancora più proiettati verso il futuro, in termini di aspettative e valori:
quelli della i-Generation, nati dal 2000 ad oggi!
Ancora una volta “Crowning the Customer”, e anche se i target di riferimento appaiono diversificati e polverizzati dal mercato e dallo scenario socio-politico-economico, il Cliente continuerà ad essere ancora al centro delle attenzioni del Retailer, che deve proporre quanto da lui richiesto, costantemente allineato a tutte le esigenze di servizio, in un mercato “aumentato”, per un Cliente “aumentato”, in una realtà “aumentata” e dinamica.